Tik Tok … alla porta della nostra sicurezza
Il caso Tik Tok un esempio di quanto sia strategico il controllo dei dat
Siamo arrivati al terzo appuntamento dedicato all’esame dell’universo di una nuova categoria di rischi connessi in vario modo all’esplosione della quantità, della disponibilità e dell’importanza dei dati. Questa crescita, come abbiamo visto con il primo articolo di questa serie1 fa parte di quei processi di esponenziali che alimentano l’aumento dell’incertezza in tutti gli scenari operativi, compresi quelli finanziari ed economici. Abbiamo anche visto nel secondo appuntamento, come il trattamento, la gestione e la interpretazione dei dati risultino essere estremamente energivori e pertanto, oltre a una questione più generale di sostenibilità, sono per quello che ci riguarda, completamente esposti alla dipendenza della continuità della fornitura delle forti di energia2. In poche parole essi stessi contribuiscono a creare la fonte della propria vulnerabilità.
Accesso, disponibilità, manipolazione
Oggi continuiamo ad affrontare il tema, tralasciato da qualche settimana, per affrontare una questione di grande rilevanza che riguarda i rischi che derivano dalla concentrazione, ovvero dalla disponibilità asimmetrica dei dati. Se i dati rappresentano forse la più rilevante componente strategica del nuovo sistema economico la loro disponibilità e parimenti l’esclusione dalla loro conoscenza e gestione costituisce un elemento di vantaggio strategico, o letto in termini simmetrici, una fonte di nuovi disparità. Allo stesso modo le barriere all’accesso alle fonti informative, che prefigurano una sorta di monopolio delle informazioni, costituiscono un forte incentivo all’utilizzo delle stesse informazioni per processi di manipolazione che abbiamo visto essere in grado di orientare fette importanti dell’opinione pubblica. Questo tema è emerso in tutta la sua importanza con lo scandalo che ha riguardato il caso di Cambridge Analytica, legata al controverso Steve Bannon, che acquisendo i dati da Facebook dei propri utenti ha profilato milioni di elettori americani3.
Ma basterebbe soffermarsi allo sviluppo della invasione dell’Ucraina per avere una conferma dell ruolo determinante di queste informazioni. Una importanza che riveste un ruolo essenziale in quella che possiamo chiamare la campagna di disinformazione del Cremlino. Per chi volesse approfondire questo tema si rimanda ai diversi contributi dell’Istituto Gino Germani4 ovvero ai lavori dell’Agenzia Europea EUvsDisinfo. Si veda a questo proposito uno degli ultimi contributi “Spostare l’attenzione, architettare la paranoia, fabbricare false minacce del 19 gennaio 2023.
Anche la gestione delle operazioni sul campo di battaglia passa attraverso la gestione dei dati e della comunicazione. Si può ad esempio ricordare il ruolo della rete satellitare privata di Elon Musk, Starlink, che è stata utilizzata per assicurare le comunicazioni in campo ucraino oltre che per gestore la raccolta dei dati operativi. Un fatto più curioso, se si vuole, è stata l’utilizzo della geolocalizzazione delle truppe russe grazie agli IPhone rubati dagli invasori5.
Più nello specifico la questione assume poi una specifica rilevanza alla luce dello scontro tra società aperte e società chiuse. Durante il Covid ad esempio alcuni paesi, in testa Russia e Cina, hanno sistematicamente manipolato le reali informazioni sulle malattie e i decessi per avvalorare una pretesa superiorità ed efficacia del modello di risposta adottato dalle società chiuse da contrapporre alle difficoltà che le società occidentali hanno incontrato nel gestire la prima fase della pandemia.
Il caso Tik Tok
Ritorneremo oggi su questo tema partendo da un caso di attualità che riguarda nello specifico la controversia che coinvolge uno dei principali social media cioè uno dei grandi veicolatori di dati.
Il caso riguarda Tik Tok il social network di proprietà di ByteDance società cinese, specializzato nei video brevi e con una grande penetrazione nel pubblico dei più giovani. Anche se il gruppo socialmente è formalmente indipendente il controllo esercitato sulla governance da parte del partito comunista cinese è molto forte anche dal punto di vista istituzionale. Come ogni impresa di un certo peso infatti, ha una commissione interna del Partito Comunista Cinese a cui fanno riferimento gli impiegati che sono membri del partito; il vice presidente della società è contemporaneamente e non a caso il segretario di questa commissione6. Più volte la società è stata accusata di utilizzare le informazioni che transitano sul suo network per sorvegliare la stessa popolazione cinese e secondo alcuni analisti questa attività è servita per portare all’arresto di diversi attivisti Uiguri.
La questione dei comportamenti “anomali” di Tik Tok è stata riproposta recentemente su un un piano più formale dal direttore dell’FBI, Chris Wray, che rispondendo a una domanda durante un incontro alla Gerald R. Ford School of Public Policy dell’Università del Michigan ha evidenziato l’esistenza di una vera e propria minaccia alla sicurezza nazionale legata alla possibilità che il governo cinese possa raccogliere informazioni sugli utenti occidentali della piattaforma. Il tenore del ragionamento di Wray non lascia molti dubbi circa la vera natura della società che ha la proprietà del social network. Secondo Wray in primo luogo la proprietà dell’app fa capo a una società che “è controllata dal governo cinese” e grazie a questo controllo le autorità cinesi sono in grado di intervenire sull’algoritmo del social network “in modo da manipolare il contenuto e, se vogliono, di influenzare gli utenti”, oltre che “di raccogliere i dati sugli utenti per condurre operazioni tradizionali di spionaggio, e infine possono entrare nel software delle device collegate, istallando malware”.
Il video della risposta di Wray è disponibile su youtube7.
Come detto la questione era stata portata all’attenzione della politica statunitense da tempo. Nel novembre del 2019 il Comitato per gli investimenti esteri (CFIUS) aveva avviato un verifica in merito all’acquisizione da pare di ByteData della società che gestiva il social network. L’ex Presidente Trump aveva tentato di impedire l’acquisizione firmando un ordine di sospensione di TikTok per 45 giorni sul territorio americano il 14 agosto 2020.
No Tik Tok on Government Device Act
La denuncia è stata alla fine presa seriamente in considerazione dai rappresentanti politici statunitensi che nel dicembre del 2022 hanno varato una legge promossa il 15 aprile 2021 dal senatore repubblicane John Hawley che vieta ai dipendenti statali di installare sul proprio telefonino di lavoro oltre che su qualsiasi altra device l’applicazione di tik tok. La legge approvata il 14 dicembre 2022 è stata significativamente chiamata “No Tik Tok on Government Device Act”8.
Una decisione analoga era stata assunta da altri governi occidentali e nella stessa Italia il Copasir, la commissione camerale sui servizi segreti, ha annunciato di tenere in massima considerazione la minaccia9.
Ma quali sono le conclusioni che possiamo trarre da questa vicenda.
La prima, ripercorrendo la storia della controversia degli Stati Uniti con Pechino, dimostra come il confronto con la Cina costituisca un tema bipartisan destinato a occupare il centro dell’agenda politica ancora per molti anni. In questo senso esso costituisce uno dei fronti caldi della geopolitica mondiale.
La seconda riflessione ha un risvolto più tecnico e si riferisce al fatto che raccolta di informazioni sarebbe inefficace se la stessa non trovasse compendio nell’utilizzo delle strumentazioni dell’intelligenza artificiale che permettono di analizzare e classificare la enorme mole di informazioni raccolte. E questo tema merita sicuramente altri approfondimenti.
Giuseppe Sarsina, Facebook, Steve Bannon: lo stratega cinico di Cambridge Analytica, Corriere, 21 marzo 2018 - https://www.corriere.it/esteri/18_marzo_21/facebook-steve-bannon-ex-stratega-trump-supervisore-cambridge-analytica-3260a46a-2cbb-11e8-af9b-02aca5d1ad11.shtml
Per chi volesse approfondire questo tema si rimanda ai diversi contributi dell’Istituto Gino Germani.
CCP Members Are the Backbone of ByteDance, Chinascope 4 agosto 2020 - http://chinascope.org/archives/24147
Per uno dei tanti commenti si rinvia ad esempio a Eric Tucker, FBI Director Raises National Security Concerns a out TikTok, Associated Press, 2 dicembre 2022
Testo della legge - https://www.congress.gov/bill/117th-congress/senate-bill/1143/text]
Il Copasir indaga su TikTok: faro sulla condivisione di dati sensibili con la Cina -https://www.cybersecurity360.it/cybersecurity-nazionale/il-copasir-indaga-su-tiktok-faro-sulla-condivisione-di-dati-sensibili-con-la-cina/