Il primo e forse unico esempio di engagement di un fondo pensione italiano
(Attivismo azionisti) Il ruolo del Fondo pensione dei dipendenti di Banca d’Italia nella vicenda Sindona
Nell’ultimo articolo preparato per questa pagina ho riassunto gli aspetti principali della nuova normativa comunitaria relativa alla promozione di forme di impegno degli investitori istituzionali nella vita delle imprese. L’attivismo degli azionisti, quello che in inglese si chiama engagement, rappresenta un valido strumento per orientare l’attività delle imprese verso obiettivi di sostenibilità e si inserisce in un più vasto contesto ambientale al quale concorrono una pluralità di stakeholders
1971 … nel pieno della vicenda Sindona
Continuando nei nostri approfondimenti vi domando se conoscete qual è forse l’unico esempio nel nostro paese di un impegno significativo da parte di un fondo pensione nel determinare un orientamento politico strategico di un impresa o addirittura di un segmento dell’economia?
Per incontrare la vicenda di cui vorrei parlare dobbiamo tornare indietro, molto indietro, nel tempo e precisamente nel 1971.
Eravamo nel pieno dello sviluppo di una vicenda, per certi versi drammatica, che ha rappresentato una pagina importante della storia italiana del dopoguerra, quella dell’ascesa e della successiva caduta del finanziere Michele Sindona. Una pagina scandita da episodi tragici, dall’assassinio/suicidio dell’ex Presidente del Banco Ambrosiano, Calvi, al fallimento della Banca, all’omicidio del suo liquidatore Giorgio Ambrosoli, fino al punto finale dell’avvelenamento nel supercarcere di Voghera dello stesso Sindona.
Sarebbe necessario un lungo prologo per raccontare il contesto di questa vicenda, ma per questo rimando a due bellissimi libri, il primo è quello di Corrado Stajano (“Un eroe borghese”, Einaudi, da cui peraltro è stato tratto un film del 1995 diretto da MIchele Placido) che ricostruisce la storia a partire dalla vicenda umana di Giorgio Ambrosoli, e il secondo, il racconto autobiografico della lunga esperienza di vita all’interno delle istituzioni dello Stato di Guido Carli (“Cinquant’anni di vita italiana”, Laterza, 1993).
La scalata a Bastogi
Per quello che ci interessa qui raccontare mi concentro sul momento centrale di questa lunga parentesi della storia economica del paese, cioè quando il finanziere tenta di acquisire il controllo di Bastogi, la finanziaria che aveva al suo interno una complesso di partecipazioni estremamente rilevanti. Per comprendere l’importanza che rivestiva Bastogi nel mondo finanziario di allora basta citare solo alcuni dei nomi che avevano sottoscritto il patto di sindacato: Montedison, Fiat, Pirelli, RAS, Assicurazioni Generali, Italmobiliare, oltre al ruolo chiave che essa stessa rivestiva nel controllo di Montedison e quindi della chimica italiana.
Portata a termine l’acquisizione Sindona avrebbe potuto procedere alla fusione di Bastogi con Centrale. Quest’ultima da parte sua controllava una vasta rete di società in settori diversi, dalla distribuzione (Supermercati Pam) ai trasporti, dalla chimica alle costruzioni (Cogefar), all’alimentare (Arrigoni).
L’operazione avrebbe creato non solo un polo finanziario e industriale alternativo a quello che faceva capo a Mediobanca di Cuccia ma anche la maggiore società finanziaria europea: In questo modo il banchiere siciliano si sarebbe trovato nella condizione di poter determinare le vicende economiche e politiche italiane.
Il 5 agosto 1971 era avvenuto il cambio di governance di Centrale dopo l’acquisizione da parte di Sindona con la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione fedele al finanziare, tra i cui membri figurava anche Roberto Calvi.
Il 10 settembre 1971 parte l’offerta pubblica di acquisto della Bastogi, a conclusione di un sistematico lavoro di rastrellamento di azioni iniziato almeno dal 1967
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Guido Carli e il Fondo pensione dei dipendenti Banca d’Italia
Ed è qui che entra in gioco un Fondo pensione, precisamente il Fondo pensione dei dipendenti della Banca d’Italia. Il Fondo aveva nel proprio patrimonio una quota importante di azioni Bastogi (7% dell’intero capitale), e grazie a questo possesso aveva sottoscritto il patto di sindacato.
L’allora Governatore, Guido Carli forte della conoscenza della marea di irregolarità della galassia finanziaria che faceva a capo del banchiere siciliano che stavano emergendo dalle ispezioni di Banca d’Italia, decise di opporsi e di contrastare la scalata. La mossa decisiva fu alla fine quella di fare far venir meno l’adesione del fondo pensione all’OPA. Questa decisione si rileverà determinante per il fallimento dell’operazione inducendo altri azionisti a resistere all’offerta. Con l’insuccesso dell’OPA avrà poi inizio il declino della parabola di Sindona e l’emergere di quella complessa e oscura vicenda che è stata poi ricostruita dagli atti del liquidatore Ambrosoli e dalla Commissione di inchiesta parlamentare.
Ovviamente il caso che ho raccontato è sicuramente un’anomalia nella storia dell’attivismo degli azionisti non foss’altro per la natura dei protagonisti, e non può quindi essere preso ad esempio delle politiche di engagement che invece si muovono oggi in base a scenari molto più articolati e meno manichei, oltre che in un contesto di imprese in molti casi collaborativo e quindi secondo uno schema di obiettivi condivisi. Ma mi è sembrato interessante raccontare questa vicenda, sconosciuta forse ai più, per evidenziare le potenzialità che gli investitori istituzionali hanno per determinare e orientare le vicende economiche e finanziarie.
Le puntate precedenti
La prima puntata del ciclo dedicato ai temi ESG pubblicato in questa pagina è stato dedicato all’inquadramento delle normative che nel 2021 hanno cambiato radicalmente lo scenario finanziario per quanto riguarda le tematiche ambientali, sociali e di governo societario.
Con la seconda puntata abbiamo iniziato a costruire il set minimo di conoscenze per affrontare il nostro viaggio all’interno dell’universo ESG esaminando il Regolamento comunitario 2019/2088 che detta le regole di trasparenza a cui sono tenuti i soggetti che propongono prodotti finanziari (compresi i fondi pensione).
La terza puntata ci ha portato a esaminare la nuova disciplina (Direttiva UE 2017/828) che incoraggia l’impegno degli azionisti nella vita delle società quotate.
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