Aggiungi un posto a tavola, che c’è … un “attore” in più
(Post #143) Lo scenario geopolitico del Mediterraneo è in pieno dinamismo anche per l’emergere di attori in grado di assumere un ruolo di potenza regionale
Il Mediterraneo è uno degli scacchieri geopolitici più rilevanti su scala globale e ancora più rilevante lo diventa quando restringiamo il campo di osservazione all’Europa e ai suoi interessi strategici. Dobbiamo, quindi, necessariamente sforzarci di isolare e comprendere le dinamiche geopolitiche che si articolano in quest’area immaginando l’evoluzione dell’influenza degli attori che possono determinare in prospettiva il nuovo equilibrio di questo scenario. Tra i “giocatori” vi sono naturalmente i paesi che si affacciano nel bacino del Mediterraneo ma anche altre nazioni che esercitano la loro influenza politica ed economica, in primis gli Stati Uniti e la Cina. Dovendo avanzare una previsione sulla direzione di questa dinamica mi soffermo sul paese che con maggiore plausibilità è destinato ad affermare una crescita esponenziale della propria influenza Da perte mia sono convinto che sia il Marocco il paese che arriverà nei prossimi anni ad assumere un ruolo di potenza regionale.
Le ragioni di questa convinzione sono molteplici e proverò a metterle in fila nell’articolo che ho preparato per questa settimana. Tra l’altro data la rilevanza di questa previsione per l’area nella quale è collocato geograficamente il nostro paese abbiamo destinato uno spazio importante al tema nel prossimo RiskShop. Il workshop, lo ricordo, si svolge a Pavia ed è arrivato alla sua XIi edizione e rappresenta l’unico evento interamente dedicato ai rischi economici, finanziari e geopolitici.
Ovviamente questo è un tema che riveste primariamente una valenza per gli scenari, politici, economici e finanziari dell’area. Contestualmente però ci obbliga anche ad affrontare l’universo dei rischi: infatti, ogniqualvolta si determina un cambiamento degli equilibri esistenti tale mutamento è accompagnato da possibili instabilità e turbolenze.
Visto che ho parlato di potenza regionale è bene subito specificare il senso e il perimetro di questa affermazione.
Soft Power e hard power
Una notizia che è stata riportata con enfasi da tutti media nazionali marocchini è stato il netto miglioramento nel ranking mondiale per il 2024 nel principale indice che misura il cosiddetto soft power di una nazione, dal 55esimo al 50 posto. Il Marocco occupa il settimo posto fra i paesi arabi nell’indice dopo gli Emirati Arabi, l’Arabia Saudita, il Qatar, il Kuwait, l’Egitto e l’Oman. Il Marocco ha ha mantenuto anche nel 2025 il posto, occupando la terza posizione tra i paesi africani dopo Egitto e Sud Africa.
Per soft power si intende la capacità di un paese di influenzare la politica internazionale attraverso risorse intangibili quali cultura, valori e istituzioni della politica. Il termine si deve a John Nye, professore ad Harvard che lo propose per la prima volta in un articolo apparso nel 1990 su The Atlantic, e ripreso poi in diversi suoi libri1.
Il soft power si contrappone al cosiddetto hard power che si riferisce al potere di coercizione che un paese può esercitare sugli altri. Quest’ultimo si basa su grandezze come la popolazione, le capacità militari reali, il PIL, ecc. Anche se esiste una forte relazione tra le due forme di potere, un eccessivo esercizio dell’hard power può indebolire il secondo. In un mondo globalizzato e multipolare un equilibrio tra le due forme è decisivo per impostare una politica estera nazionale di successo. Il Soft Power Index2, è un indicatore realizzato dalla società di consulenza internazionale Brand Finance, riferito a 193 nazioni e calcolato su interviste rivolte a più di 170,000 persone di oltre 100 paesi. Al momento è lo studio più esteso disponibile sulla percezione del “brand” delle nazioni.
I grandi eventi internazionali
La crescita della capacità di influenza del paese a livello regionale e globale è stata perseguita seguendo una strategia ben pianificata. Essa si è avvalsa anche della visibilità data dall’organizzazione di grandi eventi internazionali.
Nel celebrare ad esempio la Surf Cup International un torneo di calcio giovanile maschile e giovanile a livello mondiale che si è tenuta in agosto dello scorso anno anno a Tangeri gli organizzatori hanno dichiarato “The Surf Cup International Morocco 2024 è molto di più che un torneo di calcio; è stata una celebrazione di sport e turismo culturale […] Ciò che ha reso questo evento davvero speciale è stata l'opportunità per i partecipanti di immergersi nella ricca cultura marocchina. Dalla vibrante cerimonia di apertura alle escursioni culturali, è stata un'esperienza indimenticabile sia dentro che fuori dal campo (in inglese in originale)”3.
Quest’anno tra il 21 dicembre 2025 e il 18 febbraio 2026, il Marocco ospiterà la 35esima edizione della Coppa d’Africa di calcio. L’evento in prospettiva più importante è, però, l’organizzazione del Campionato del Mondo di Calcio che il Marocco organizzerà insieme a Spagna e Portogallo. In realtà, essendo questa la edizione che celebra i 100 anni dell’evento saranno coinvolte anche tre nazioni sudamericane, Argentina, Paraguay e Uruguay, quest’ultima per celebrare la prima edizione che si è svolta nel 1930 proprio nel paese latino americano. Il Marocco si è aggiunto nel 2023 alla candidatura congiunta che era stata presentata il 7 ottobre 2020 dalle federazioni di Spagna e Portogallo. In realtà l’ipotesi di coinvolgere il Marocco era stata lanciata nel novembre del 2018 direttamente da Pedro Sanchez, ma l’annuncio aveva creato polemiche con la FIFA che aveva respinto l’ingerenza politica, rinviando l’eventuale proposta alle Federazioni sportive nazionali. La decisione è stata annunciata dalla FIFA il 4 ottobre 2023. Il Marocco riesce così ad aggiudicarsi la fase finale dei mondiali, sebbene in compartecipazione, dopo sei candidature non accolte, la prima nel 1996.
Viste le ambizioni del paese, lo sforzo non poteva limitarsi al mondo dello sport. Così nell’aprile del prossimo anno il paese ospiterà GITEX, la più grande manifestazione sulla innovazione tecnologica e sul mondo delle start up in Africa. Si tratta della seconda edizione nel paese dell’evento, dopo la prima volta proprio in Marocco, a Marrakech nel 2013. Il successo di quell’edizione è stato enorme con oltre 900 espositori e 250 conferenze e ha contribuito a lanciare il paese come hub e piattaforma tecnologica che guarda all’intero continente ma anche fuori di esso. L’obiettivo dichiarato della manifestazione è quello di “incoraggiare e attrarre maggiori livelli di investimento da parte del Venture Capital straniero e del settore privato […]. Lo stesso Asís Akhannouch [primo ministro marocchino ndr] nel ribadire questo obiettivo e ha esortato l'Africa a "crescere ulteriormente e incoraggiare gli investimenti in startup, piccole e medie imprese e incoraggiare l'innovazione in AI e IT al fine di capitalizzare la posizione unica del paese” a cavallo tra Africa e Europa4
Il peso economico
Qualsiasi ambizione di migliorare la propria influenza e di accrescere il proprio soft power passa attraverso la crescita economica.
Nel novembre 2019 il re del Marocco Mohammed VI ha istituito una Commissione a cui sono stato chiamati a partecipare esponenti della società civile e politica con l’obiettivo di individuare i limiti dell’esistente modello economico e al contempo di lanciare un progetto di sviluppo del paese. I lavori si sono conclusi nell’aprile del 2021 con la pubblicazione di un rapporto che delinea le strategie di crescita fino al 2035, indicando le principali leve di trasformazione dei paese.
Al centro del progetto vi sono sia una serie di interventi sul sistema di welfare (estensione del sistema sanitario, politica per la casa, aumenti dei salari) indispensabili per trasferire i risultati della crescita alla popolazione, sia sulla promozione delle rete infrastrutturale. In particolare il porto di Tanger Med, ora il più grande dell’Africa, che registra una crescita accentuata dei volumi di transito e un suo riposizionamento nella rete delle comunicazioni marittime. Una crescita che ha ricevuto impulso anche dalla nuova rotta marittima che circumnaviga l’Africa utilizzata delle navi da e verso l’Asia a seguito degli attacchi degli Houthi che hanno ridotto i passaggi attraverso le stretto di Suez. Il porto è gestito dalla società Marsa Maroc quotata alla borsa di Casablanca. Nell’entroterra del porto si è sviluppata una zona industriale dove operano 1.200 imprese che occupano circa 110.000 persone e da cui provengono circa un quinto delle esportazioni del paese5.
Contemporaneamente avanzano i lavori per il completamento della rete ferroviaria ad alta velocità. In realtà il Marocco era stata la prima nazione africana a inaugurare, il 15 novembre 2018, una linea ad alta velocità che univa Tangeri e Casablanca passando per Kenitra e Rabat (186 km). Il 24 aprile di quest’anno il re Mohammed VI ha inaugurato i lavori per la linea ad alta velocità Kenitra-Marrakech lungo un percorso di 430 km. Linea che secondo il progetto già avviato si allungherà fino ad Agadir.
Il Marocco ha deciso inoltre di proporsi come hub per le merci cinesi dirette verso l’Europa, in forza dell’accordo di libero scambio esistente. E molte imprese di Pechino, soprattutto del settore delle batterie per le auto elettriche, hanno aperto impianti produttivi nel paese. Guchen Hi-tech ha firmato nel giugno del 2023 un accordo per la costruzione di quella che dovrebbe diventare la più grande fabbrica di batterie per auto dell’Africa6. Allo stesso tempo il Marocco si propone di diventare il Messico dell’Europa, cioè la sede per la rilocalizzazione di parte delle catene di valore che lasciano l’Asia.
Il Marocco presenta anche dei punti di eccellenza per tutta l’Africa. Ad esempio il paese si pone come il più importante centro per la manutenzione del settore aeronautico del continente. Sono stati sottoscritte accordi di partnership strategica con imprese come Boeing e Airbus, mentre Safran ha aperto una fabbrica di produzione di motori aerei a Casablanca7.
Malgrado questi progetti rimane ancora una fragilità sociale elevata dovuta all’elevato livello di disoccupazione soprattutto nelle città e tra i giovani, dato quest’ultimo preoccupante in un paese anagraficamente relativamente giovane8.
Un paradiso per le materie prime
Il Marocco può anche sfruttare una risorsa strategica come i fosfati, di cui oggi è il principale produttore mondiale detenendo poco più di due terzi delle riserve. Molte di questi giacimenti si trovano nella regione del Sahara Occidentale. Essenziali per la produzione di fertilizzanti del terreno hanno assunto una funzione ancor più strategica diventando una fonte di estrazione dell’uranio e un prodotto necessario alla produzione di batterie elettriche.
In particolare in prospettiva la possibilità di ricavare l’uranio presente in concentrazione bassissima nelle rocce fosfatiche potrebbe trasformare il Marocco nel primo fornitore a livello mondiale di questo metallo9. Di più, l’abbinamento delle produzione dell’uranio a quella dei fertilizzanti che hanno un andamento di domanda e dei prezzi più stabili potrebbe trasformare il mercato del metallo.
Per incentivare e accelerare i propri piani sullo sviluppo del nucleare civile nel 2014 è stata istituita l’Agenzia marocchina per la sicurezza nucleare e radiologica (AMSSNuR), a cui è stato affidato il compito di garantire il rispetto della sicurezza nel campo del nucleare e della protezione delle attività e degli impianti che coinvolgono fonti di radiazioni. Grazie a questo passaggio nel 2016 l’IAEA ha concesso l’approvazione al programma nucleare marocchino.
Riforme sociali
La questione sociale può essere considerata la cartina al tornasole dello stato di avanzamento di un paese. Sicuramente questo è un tema contrastato anche se va sottolineato come il monarca abbia promosso in vari ambiti una politica di estrema modernizzazione.
L’ambito che vorrei qui richiamare è quello della riforma del diritto di famiglia, un tema critico in quanto deve essere considerato alla luce del bilanciamento tra riconoscimento di diritti fondamentali, primi tra i quali i diritto delle donne, e una tradizione storico religiosa che in altri paesi ha portato a penalizzare, uso un eufemismo, i diritti della componente femminile della popolazione. Da questo punto di vista il Marocco ha fatto molto e soprattutto è in cantiere un ulteriore riforma del Codice di diritto di famiglia (Moudawana). che sposterà ulteriormente in avanti l’asticella. Va tenuto conto che il progetto di ispirazione monarchica dovrà passare al vaglio del parlamento e solamente alla fine di quest’anno sapremo quale sarà il testo finale che la legislatura consegnerà al paese.
Il primo Codice fu promulgato nel 1958, poco dopo l’indipendenza del paese. Nonostante alcune modifiche minori nel 1993, il codice rimase sostanzialmente invariato per decenni, mantenendo norme che subordinavano le donne agli uomini in ambito familiare. La versione vigente è figlia della riforma del 2003 entrata in vigore nel febbraio del 2004. La riforma era stata accompagnata da aspre polemiche e il testo, pur contenendo elementi di novità, era stato fortemente condizionato dalle posizioni conservatrici.
La nuova proposta di revisione della Moudawana è stata lanciata dal re durante il Discorso del trono nel luglio 202210. Nel discorso dopo aver rivendicato la sua politica di promozione della tutela della donna ha ribadito “la necessità che la donna marocchina apporti il suo pieno concorso in tutti i campi”. Per questo ha sottolineato come “in un primo tempo il Codice della Famiglia abbaia rappresentato un salto in avanti; oggi non è più sufficiente. L’esperienza ha messo in evidenza certi ostacoli nel completare la riforma iniziata e raggiungere gli obiettivi”11.
Nel marzo del 2024 il re Mohammed VI ha presentato una Commissione incaricata di proporre un testo definitivo presieduta dal primo ministro Aziz Akhannouch e composta da 6 persone, quattro uomini e due donne. Il 24 dicembre 2024 è stata presentata la bozza di riforma. I punti innovativi della riforma riguardano la poligamia, i diritti delle donne in caso di divorzio e l’età minima per sposarsi.
Per quanto riguarda la poligamia la discussione si è orientata nel mantenere questa istituzione suscitando le critiche delle organizzazioni delle donne. La novità consiste però nel fatto che la stessa è sottoposta a limitazioni. La sposa al momento della firma del contratto di matrimonio potrà inserire una clausola che vieta al marito di contrarre un altro matrimonio. E in ogni caso lo stesso sarà autorizzato come evento eccezionale da un giudice solo in alcuni casi ben definiti come ad esempio la infertilità della sposa. Altre norme rafforzano i diritti delle donne in caso di divorzio sia sul piano patrimoniale che su quello dei rapporti con i figli, non perdendo più automaticamente la tutela dei figli.
Per quanto riguarda l’età minima per sposarsi la stessa viene innalzata a 18 anni, con alcune eccezioni specifiche a 17. Un passo in avanti che spicca in un contesto, seppure totalmente differente, in cui per l’islamismo politico più radicale questa partita manifesta una espressione più retrograda e brutale. L’Organizzazione Human Rights Watch ha ad esempio denunciato la volontà del parlamento dell’Irak di abbassare l’età per il matrimonio da 18 a 9 anni12.
Come non poteva essere altrimenti si è aperta una aspra discussione nel paese tra conservatori e riformisti e il percorso della riforma appare come un percorso ad ostacoli e un esercizio di equilibrismo. Come ci si poteva attendere in un comunicato diramato il 28 dicembre l’associazione islamista Al Adl Wal Ihsane (Giustizia e spiritualità) ha criticato le proposte di modifica che a suo dire minano i fondamenti della società marocchina. L’associazione si era peraltro opposta anche alla predente riforma, sicuramente più tradizionale che quella in discussione13.
La politica estera
La politica estera del Marocco è uno dei terreni privilegiati della partita per la crescita dell’influenza del paese; senza l’abile gestione del sistema di relazioni internazionali non ci sarebbe stato quel forte incremento nel soft power di cui abbiamo parlato.
Il Marocco si pone come attore indispensabile della relazione tra Europa ed Africa. Una dei punti di forza del Marocco sta anche nella modo in cui si rappresenta sul piano della collocazione geografica e geopolitica. Sicuramente il Marocco è uno stato arabo ma al tempo stesso, a differenza di altri paesi del sud del Mediterraneo, si rappresenta soprattutto come paese africano. Credo che questa diversità d’accento non costituisca una mera rappresentazione nominalistica di una verità geografica. Per questo motivo la distinzione geografica assume un connotato geopolitico.
La questione più spinosa riguarda sicuramente la contesa sulla sovranità sui territori del Sahara occidentali, controllati direttamente dalla Spagna come potenza coloniale, almeno fino al 1975. L’accordo di Parigi, in realtà siglato a Madrid il 14 novembre 1975, tra Spagna, Marocco e Mauritania è stato raggiunto una settimana prima della morte del dittatore Franco (20 novembre 1975). L’accordo come è noto non è stato riconosciuta dalla guerriglia del Fronte Polisario che si regge soprattutto grazie al sostegno dell’Algeria.
Anche se la questione non si può dire formalmente chiusa ormai la sovranità del Marocco su questo territorio è attestata sempre da più stati a livello internazionale dopo che gli Stati Uniti la Francia e la Spagna, queste ultime le due potenze coloniali dell’area, hanno riconosciuto questa sovranità. L’Italia non è ancora arrivata a compiere questo passo anche se durante la visita del ministro degli esteri Tajani nel 2023 a Rabat il nostro paese ha espresso l’appoggio al piani di autonomia predisposto nel 2007 dal governo marocchino.
Scheda sintetica di valutazione del rischio
La situazione dei rischi è alla luce di quanto detto destinata a mitigarsi, almeno per quanto riguarda le aree dove maggiormente si esercita l’azione moderatrice del Marocco. Ciò nonostante lo scenario dei rischi potenziali deve essere attentamente monitorato, sia per l’esistenza di dossier aperti, alcuni dei quali riguardano peraltro il rapporto con la Spagna, sia perché in generale qualsiasi cambiamento degli equilibri in uno scenario geopolitico porta con sé turbolenze e possibili tensioni. Il nodo più significativo rimane comunque il rapporto con l’Algeria che non solo mantiene il suo sostegno al Fronte Polisario ma ha aperto nuovi fronti sostenendo focolai di gruppi di oppositori ad esempio nel Rif.
Valutazione del rischio
La valutazione del rischio viene condotta con riferimento a una scala costruita sulla grandezza euristica della plausibilità. L’indicazione che viene riportata si riferisce alla eventualità che il rischio palesato si verifichi. Per chi volesse approfondire il concetto di plausibilità rinvio a Raffaele Bruni, Il pugile e il piccolo uomo, Licosia Edizioni
Tendenza del rischio
La tendenza del rischio indica in quale direzione la situazione descritta nell’articolo spinge il rischio
Stabile o in riduzione
Impatto degli eventi avversi
Indica quale potrebbe essere l’impatto determinato da un consolidamento del rischio descritto. Si tratta in questo caso dell’impatto inteso nei suoi termini generali (politico, sociale, economico e finanziario)
Limitato ovvero potenzialmente elevata nel caso in cui si inasprissero le tensioni con l’Algeria.
Scheda Paese
Secondo i dati ufficiali del Haut-Commissariat au Plan (HCP), l’ente statistico nazionale del Marocco, la popolazione al 1º settembre 2024 era di 36.828.330 abitanti.
La speranza di vita alla nascita è di 75,3 anni (2023 - World Bank)
Il tasso di fertilità è di 2,3 figli per donna (2023 - World Bank) in riduzione da 2,34 del 2019 e ormai prossimo all’equilibrio di sostituzione generazionale pari a 2,1 figlio per donna. Nel 1990 il taso era pari a 4,1 figli per donna.
Il tasso di disoccupazione (fine 2024 2025 - HCP) è pari al 13,3% con una punta più elevata nelle aree urbane, 16,8% (2023). Il tasso di disoccupazione giovanile è molto elevato, 36,7%, anche se scende per chi è almeno diplomato, 19,4%
Il tasso di inflazione (HCP) è contenuto, 1,6% annuo (marzo 2025). Attualmente la Bank Al-Maghrib, la banca centrale del Marocco, non ha ancora adottato un regime formale di “inflation targeting” con un obiettivo numerico esplicito.
Il Marocco si colloca al 59esimo posto a livello mondiale per il PIL nominale in dollari (World Bank). La crescita del PIL nel 2024 è stata pari al 3,7% (Banca Centrale)
I principali partner commerciali (Fonte: OEC)
Importazioni (2023)
(1) Spagna 17,2%; (2) Cina 10,5%; (3) Francia 10,1%; (4) USA 7,6%; (5) ˚Germania 5,5%; …(7) Italia 4,5%
Esportazioni (2023)
(1) Spagna 20,0%; (2) Francia 16,5%; (3) Germania 5,8%; (4) Regno Unito 5,0%; (5) Italia 4,5%
Joseph S Nye Jr, The Misleading Metaphor of Decline, in The Atlantic, Marzo 199
Surf Cup International Morocco 2024 Wrap-Up, 7 agosto 2024 - https://surfcupinternational.com/surf-cup-international-morocco-2024-2/
Tom Bleach, GITEX Africa 2023 Looks to Unlock Morocco’s Tech Potential, in The Fintech Times, 3 giugno 2023 - https://thefintechtimes.com/morocco-makes-its-mark-at-gitex-africa-2023-in-marrakech/
Ahmed Aboudouh, Will Morocco become a battleground in a global trade war?, Chatham House, 6 dicembre 2024 - https://www.chathamhouse.org/2024/12/will-morocco-become-battleground-global-trade-war
Adil Faouzi, 2024: Morocco’s Aviation Sector Rockets to 5th Globally, Leads Africa, Marocco World New 28 dicembre 2024 - https://www.moroccoworldnews.com/2024/12/166647/2024-moroccos-aviation-sector-rockets-to-5th-globally-leads-africa/
Marocco: Rabat punta su riforme e cantieri - ISPI - 10 luglio 2024 - https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/marocco-rabat-punta-su-riforme-e-cantieri-179861
La produzione dell’uranio dai fosfati è è stata utilizzata per la prima volta negli Stati Uniti negli anni cinquanta in Florida
Il discorso del trono è letto dal re all’apertura della sessione legislativa per indicare quelle che sono a suo avviso le linee guida che dovranno essere perseguite nelle future attività legislative - https://medias24.com/2022/07/31/le-discours-du-trone-ouvre-la-voie-a-une-revision-de-la-moudawana-et-a-une-mise-a-jour-des-autres-textes/
Human Rights Watch, Irak: Le Parlement envisage de légaliser le mariage des enfants - https://www.hrw.org/fr/news/2024/08/16/irak-le-parlement-envisage-de-legaliser-le-mariage-des-enfants