A passo di corsa: il Pacifico
(Post #139) L’elezione di Trump e il rinnovato confronto nel Pacifico ha prodotto una accelerazione dei processi politici nei paesi dell’IndoPacifico
Il focus principale della politica estera di Trump, nonché il filo rosso che lega questa amministrazione con la precedente, rimane il confronto globale con la Cina. Un confronto che nella valutazione della leadership America ha una tale valenza strategica da giustificare il rischio di compromettere anche le più storiche alleanze. Mi conforta in questa convinzione l’idea che mi sono fatto secondo la quale l’azzardo che Trump sta giocando a danni dell’Ucraina si spieghi solamente con l’obiettivo di arginare l’egemonia cinese sulla Russia. Non che l’esistenza di questa motivazione renda meno grave il comportamento dell’amministrazione statunitense, né che alla lunga questo atteggiamento si riveli perdente, ma riconoscere questa possibile interpretazione offre un’indicazione della misura del conflitto che caratterizzerà i prossimi anni.
Se guardiamo alla storia della diplomazia americana la separazione di Pechino e Mosca è sempre stato uno degli obiettivi strategici della politica estera americana a partire dalla apertura dei rapporti diplomatici con la Cina Comunista culminati prima con il viaggio di Kissinger a Pechino nel 1971 e culminato con la visita di Nixon nel 1972. Il libro del ex segretario di stato Henry Kissinger, L’arte della diplomazia, è ricco di informazioni che consentono di chiarire i termini della questione “Ciò che i dirigenti cinesi volevano erano assicurazioni che l’America non avrebbe collaborato all’attuazione della Dottrina Brežnev; quello che voleva sapere Nixon era se la Cina fosse disposta a collaborare con gli Stati Uniti per sventare l’offensiva geopolitica sovietica”1.
Ciò che oggi è radicalmente cambiato è che nel secolo scorso l’apertura alla Cina assumeva un ruolo anti sovietico e oggi invece il rapporto si è completamente ribaltato.
Questa newsletter, pur facendo parte della proposta di BM&C Società Benefit relativa al monitoraggio e alla formazione di una cultura dei rischi, viene pensata e scritta nel mio tempo libero. Se la ritenete utile avete un modo concreto di dimostrare il vostro gradimento: contribuire alla sua diffusione parlando di essa e inoltrandola a vostri conoscenti interessati, oltre che promuovendola sui social. Siete liberi di farlo e anzi vi ringrazio anticipatamente del vostro contributo.
Le tensioni si scaricano nella regione del Pacifico
Lo scontro USA-Cina molto plausibilmente, e direi inevitabilmente, vivrà i passaggi più acuti all’interno dello scacchiere del Pacifico; uno scacchiere peraltro che risulta essere tra i più sensibili sul piano della stabilità dell’economia mondiale e quindi portatore di un rischio estremo. Il confronto si presenta letteralmente incerto fino a rendere pressoché impossibile avanzare delle ipotesi non solo sulla plausibilità di ogni possibile evento, ma anche sull’universo stesso degli eventi plausibili.
La stessa incertezza domina il dossier più complesso di tutta l’area: Taiwan. È così difficile oggi prevedere il destino di Taipei essendo aperta a scenari alternativi, tutti altrettanto altamente plausibili. Inoltre credo che nessuno possa affermare con ragionevole certezza quale potrebbe essere la reazione statunitense a un’azione aggressiva dei cinesi contro l’isola.
Possiamo però affermare con certezza che l’elezione di Trump ha riaperto i giochi in tutta l’area. I processi regionali hanno subito una forte accelerazione e l’intera partita si è rimessa in moto. Provo di seguito ad argomentare questa affermazione richiamando gli avvenimenti di queste ultime settimane in due paesi tradizionalmente legati agli Stati Uniti: le Filippine e la Thailandia.
Filippine: uno scontro al vertice
Il 12 marzo 2025 l’ex presidente Rodrigo Duterte viene arrestato al suo rientro all’aeroporto di Manila. L’arresto è avvenuto in esecuzione dell’ordine di cattura emesso dalla Corte Penale Internazionale con l’accusa di corresponsabilità indiretta nell’uccisione di 43 persone, quando era sindaco di Davao (2011- 2016) e successivamente capo dello stato (2016 - 2019). Le uccisioni sarebbero avvenute durante una campagna contro la droga che avrebbe causato migliaia di vittime. Già il 14 marzo, dopo l’immediata estradizione all’Aja, si è svolta l’udienza di apertura del procedimento a suo carico che ha fissato l’inizio del processo per il prossimo 23 settembre2.
L’arresto è stato contestato dai seguaci di Dutarte che sostengono che la CPI non ha giurisdizione nel paese dal momento che nel 2019 l’allora presidente aveva ritirato il riconoscimento della Cpi, Il realtà l’accordo di Roma istitutivo della Corte prevede il mantenimento della giurisdizione sui fatti che sono avvenuti prima del ritiro. In ogni caso l’arresto nel suo stesso paese è sicuramente frutto di uno scontro che si è aperto all’interno del paese.
Ultimamente lo scenario politico delle Filippine è dominato da due famiglie che fanno capo a Dutarte e a Marcos. Nel 2022 si erano svolte le elezioni presidenziali che aveva visto la vittoria di Ferdinand Marcos jr. In quella occasione si era arrivati a una composizione tra i due gruppi di potere e la figlia di Dutarte, Sara si era candidata alla vicepresidenza in copia con Marcos.
A partire dal 2024 però si è riaperto però lo scontro e Sara Dutarte e il suo partito nei confronti di Marcos e i suoi alleati. In particolare la vicepresidente ha attaccato duramente lo speaker della camera dei rappresentanti Martin Romualdez, peraltro cugino di Marcos. Allo stesso tempo le critiche non avevano risparmiato il presidente a cui Sara Duterte ha lanciato addirittura minacce di morte3. Inizialmente Marcos si era opposto alle richieste della CPI per poi cambiare opinione quando la precaria alleanza con i Dutarte si è incrinata. Subito dopo l’arresto Marcos è apparso in TV per rivendicare il suo operato.
Lo scontro è destinato ad inasprirsi con la presentazione (dicembre 2024) di una proposta di impeachment contro Sara Duterte per corruzione e uso distorto di fondi pubblici e per l’accusa di voler assassinare il presidente. In seguito si è arrivati alla votazione del 5 febbraio 2025 alla Camera dei rappresentanti che ha approvato l’inizio del percorso per la messa sotto stato di accusa della vicepresidente. Ora la parola passa al Senato che dovrà pronunciarsi sull’impeachment. Il prossimo passaggio saranno le le elezioni di medio termine del 12 maggio che forniranno una fotografia del peso delle forze in campo.
La motivazione politicamente rilevante contro Sara Dutarte è però quella di tradimento per non aver sostenuto le posizioni del paese nella disputa territoriali contro la China nel South China Sea, chiamato da Manila West Philippine Sea. La chiave per comprendere le ragioni di questo scontro riguardano così la politica estera. Marcos durante la sua presidenza ha riallacciato gli stretti rapporti con gli Stati Uniti dopo che Dutarte aveva guardato con maggiore favore a Russia e Cina durante la sua presidenza.
Thailandia, un avvicinamento che preoccupa Washington
La Thailandia è stata ed è uno dei principali alleati degli Stati Uniti nell’area del sud est asiatico. Recentemente però si sta assistendo a un riavvicinamento del governo thailandese alla Cina. Il fatto più rilevante, sintomatico di quella che potrebbe configurarsi come un nuovo indirizzo di politica estera, si è compiuto nel febbraio del 2025. Cedendo alle pressioni di Pechino la Thailandia ha provveduto al rimpatrio in Cina di 48 uiguri, che facevano parte di un gruppo di oltre trecento persone che erano state arrestate undici anni fa nella giungla al confine con la Malaysia. Fino ad oggi la Thailandia non aveva aderito alle richieste delle autorità cinesi proprio su pressione statunitense e il fatto che sia stata assunta questa decisione assume un significato politico molto particolare all’interno dell’area del Pacifico.
Il segretario di stato, Marco Rubio aveva fatto pressioni sul governo tailandese affinché rivedesse la decisione del rimpatrio forzati dei 48 uiguri, e dopo l’esecuzione del rimpatrio lo stesso Rubio ha emesso un duro comunicato: “Condanniamo con la massima fermezza possibile il rimpatrio forzato da parte della Thailandia di almeno 40 uiguri in Cina, dove non hanno diritto al giusto processo e dove gli uiguri hanno subito persecuzioni, lavori forzati e torture. In quanto alleati di lunga data della Thailandia, siamo allarmati da questa azione, che rischia di violare i suoi obblighi internazionali ai sensi della Convenzione delle Nazioni Unite …”4.
Lo stesso Rubio ha in seguito annunciato “Sto immediatamente attuando questa politica adottando misure per imporre restrizioni sui visti agli attuali ed ex funzionari del governo thailandese responsabili o complici del rimpatrio forzato di 40 uiguri dalla Thailandia il 27 febbraio”5.
Anche se le sanzioni hanno un impatto limitato creano una situazione nuova nella relazioni tra i due stati e andranno ad aggiungersi alla plausibile applicazione di dazi sulla base dell’esistenza di surplus commerciale di 35 miliardi di dollari nei confronti degli Stati Uniti. Un cambiamento che stravolgerebbe gli equilibri della regione. Non a caso in un comunicato stampa del 19 febbraio John Ullyot portavoce del segretario alla difesa statunitense ha riaffermato la rilevanza strategica dell’asse Washington-Bangkok “Il Segretario della Difesa Pete Hegseth e il Vice Primo Ministro della Thailandia Phumtham Wechayachai hanno tenuto una chiamata introduttiva questa mattina per riaffermare il nostro impegno comune per la consolidata alleanza tra Stati Uniti e Thailandia e oltre 192 anni di amicizia tra le nostre nazioni. I leader hanno discusso le opportunità per rafforzare l'alleanza bilaterale di difesa, tra cui l'espansione delle esercitazioni militari e l'approfondimento della cooperazione sulla base industriale della difesa e della sicurezza informatica. Il Segretario ha espresso il suo apprezzamento per il sostegno della Thailandia alla presenza degli Stati Uniti nella regione e ha riaffermato l'impegno degli Stati Uniti per la modernizzazione militare della Thailandia e l'istruzione militare professionale negli Stati Uniti”6.
Più o meno nel pieno della disputa diplomatica, dal 25 febbraio al 7 marzo, si sono svolte le esercitazioni militari congiunte. Cobra Gold 2025 costituisce, come dichiarato nel sito dell’ambasciata americana a Bangkok, “la più grande esercitazione congiunta e combinata nella regione indo-pacifica, e un esempio concreto della forte alleanza e relazione strategica tra Thailandia e Stati Uniti, nonché un esempio della forte relazione di cooperazione con gli altri alleati e partner partecipanti … Cobra Gold è un simbolo di lunga data dell'alleanza di difesa tra Stati Uniti e Thailandia”7.
La decisione del rimpatrio è avvenuta dopo la recente (inizio febbraio) visita ufficiale della premier thailandese Paetongtarn Shinawatra a Pechino e l’incontro con il presidente Xi Jinping in occasione dei 50 anni dell’avvio delle relazioni diplomatiche. Il vertice ha avuto come focus il contrasto ai cosiddetti scam center, i centri illegali dove vengono segregati migliaia di persone in condizione di semi schiavitù per gestire truffe informatiche su scala globale8. E’ difficile però non collegare la decisione del rimpatrio degli uiguri con la visita a Pechino.
Durante la visita della premier thailandese sono stati affrontati anche diversi temi di cooperazione economica e sono stati firmati 14 accordi in vari campi dall’intelligenza artificiale ai veicoli elettrici, all’esportazione di prodotti ittici. Il progetto più importante riguarda comunque la costruzione di una linea ferroviaria per l’alta velocità che unirà Kunming nella Cina meridionale a Bangkok passando per il Laos che dovrebbe essere completata entro il 2030 con un investimento complessivo di 10 miliardi di dollari9. Una altra voce di collaborazione ha riguardato il settore del turismo che apporta circa il 12% del PIL del paese e occupa quasi il 20% della forza lavoro.
Peraltro il comunicato congiunto rilasciato alla fine degli incontri delinea un vero e proprio programma di collaborazione e stretta unione tra i due paesi. Il punto politicamente più rilevante è quello in cui si afferma che “La Thailandia sostiene fermamente One-China Policy, riconoscendo il governo della Repubblica Popolare Cinese come unico governo legale che rappresenta l'intera Cina e Taiwan come parte inalienabile della Cina e non sosterrà alcuna richiesta di indipendenza di Taiwan. La Thailandia sostiene anche la politica cinese Un Paese, due sistemi"10.
Esiste peraltro un forte interesse da parte cinese al più ambizioso progetto di Bangkok, il Landbridge project, di creare una alternativa al passaggio delle rotte marittime nello Stretto di Malacca, uno dei più congestionati choke point mondiali che unisce l’Oceano Indiano a quello Pacifico. Il progetto che si snoda lungo l’Istmo di Kra prevede investimenti tra i 30 e i 35 miliardi di dollari, e oltre alla costruzione di due porti nei due oceani comprende un corridoio terrestre ci congiungimento con la costruzione di una linea ferroviaria e una autostrada a sei corsie. I lavori dovrebbero partire nel 202611.
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Scheda sintetica di valutazione del rischio
Con questo articolo, sperando di migliorare ulteriormente la fruibilità del contributo, introduco nella comunicazione una scheda finale allo scopo di sintetizzare una valutazione del rischio inerente lo scenario che è stato presentato
L’elezione di Trump e il ritorno della prospettiva di un confronto diretto tra Stati Uniti e Cina genera un’accelerazione dei processi geopolitici latenti nell’area del Pacifico. Tutti i paesi della regione sono inevitabilmente trascinati dentro il confronto e sono destinati a subire forti tensioni interne in vista di un posizionamento strategico del paese che sarà determinante qualora si andasse verso un deterioramento della situazione.
Valutazione del rischio
La valutazione del rischio viene condotta con riferimento a una scala costruita sulla grandezza euristica della plausibilità. L’indicazione che viene riportata si riferisce alla eventualità che il rischio palesato si verifichi. Per chi volesse approfondire il concetto di plausibilità rinvio a Raffaele Bruni, Il pugile e il piccolo uomo, Licosia Edizioni
Aumento della “turbolenza” nella Regione: Significativamente plausibile
Tendenza del rischio
La tendenza del rischio indica in quale direzione la situazione descritta nell’articolo spinge il rischio
In crescita
Impatto degli eventi avversi
Indica quale potrebbe essere l’impatto determinato da un consolidamento del rischio descritto. Si tratta in questo caso dell’impatto inteso nei suoi termini generali (politico, sociale, economico e finanziario)
Potenzialmente elevata
Henry Kissinger, L'arte della diplomazia, Sperling & Kupfer, 2022
Corte Penale Internazionale, Press release. Rodrigo Roa Duterte makes first appearance before the ICC: confirmation of charges hearing scheduled for 23 September 2025, 14 marzo 2025 - https://www.icc-cpi.int/news/rodrigo-roa-duterte-makes-first-appearance-icc-confirmation-charges-hearing-scheduled-23
Jonathan Head, Death threats and division: A political feud takes a dramatic turn, BBC, 29 novembre 2024 - https://www.bbc.com/news/articles/c4gzn4j0g20o
Press Statement Marco Rubio, Secretary of State, On Thailand’s Forced Return of Uyghurs to China, 27 febbraio 2025 - https://th.usembassy.gov/on-thailands-forced-return-of-uyghurs-to-china/
Statement by Marco Rubio, Secretary of State. Announcement of a Visa Restriction Policy to Address the Forced Return of Uyghurs and Members of Other Ethnic or Religious Groups with Protection Concerns to China, 14 marzo 2025 - https://th.usembassy.gov/announcement-of-a-visa-restriction-policy/
John Ulyot, Readout of Secretary of Defense Pete Hegseth’s Call With Thailand Deputy Prime Minister and Minister of Defence Phumtham Wechayachai, 19 febbraio 2025 - https://www.defense.gov/News/Releases/Release/Article/4071269/readout-of-secretary-of-defense-pete-hegseths-call-with-thailand-deputy-prime-m/
U.S. Embassy & Consulate in Thailand, Exercise Cobra Gold 2025 to Begin February 25, 2025, in The Diplomatic, 18 febbraio 2025 - https://th.usembassy.gov/exercise-cobra-gold-2025-to-begin-february-25-2025/
Mark S. Cogan, Thailand’s Cooperation With China on Cross-border Crime Comes at a Cost, 25 febbraio 2025 - https://thediplomat.com/2025/02/thailands-cooperation-with-china-on-cross-border-crime-comes-at-a-cost/
Thailand leader seeks more cooperation with China, Voice of America - https://www.voanews.com/a/thailand-leader-seeks-more-cooperation-with-china/7968278.html
Joint Statement between the Government of the Kingdom of Thailand and the Government of the People’s Republic of China on Advancing the Comprehensive Strategic Cooperative Partnership and Building a Thailand-China Community with a Shared Future for Enhanced Stability, Prosperity, and Sustainability through a Forward-looking and People-Centred Vision, 8 febbraio 2025 - https://www.mfa.go.th/en/content/joint-statement-th-ch-2025-en?page=5d5bd3cb15e39c306002a9ac&menu=5d5bd3cb15e39c306002a9ad
Thailand’s trillion-baht plan to bypass the Malacca Strait moves ahead - https://www.scmp.com/news/asia/southeast-asia/article/3303572/thailands-trillion-baht-plan-bypass-malacca-strait-moves-ahead
Su YouTube è disponibile un video molto interessante che presenta il progetto -